Calendario eventi
Il ciclo di conferenze online ISItA 2024 "DNA e parole, le grammatiche del vivente" vuole esplorare le relazioni tra due essenziali dimensioni della vita umana: il DNA, il depositario delle istruzioni genetiche per lo sviluppo degli organismi, e le lingue, l’architrave della comunicazione umana, elementi essenziali per la costruzione delle relazioni sociali e culturali. Specialisti di diversa formazione affronteranno, ciascuno secondo la sua prospettiva, il tema della diversità genetica e linguistica. Le presentazioni saranno tenute da Guido Barbujani (Università di Ferrara), Fabio di Vincenzo (Università di Firenze), Bernardino Fantini (Università di Ginevra) a partire dal 7 maggio alle ore 11.
Informazioni e link sono disponibili a https://www.isita-
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Senti chi parla. Le basi evolutive della facoltà linguistica
Fabio di Vincenzo (Istituto Italiano di Paleontologia Umana)
Martedì 7 maggio 2024 ore 11:00
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"Non posso dubitare che il linguaggio debba la sua origine all'imitazione e alla modifica, aiutate da segni e gesti, di vari suoni naturali, le voci di altri animali e i gridi istintivi dell'uomo", così scrive Charles Darwin ne l'Origine dell'Uomo. Le evidenze fossili, quelle archeologiche e quelle neurofisiologiche testimoniano l'attualità del pensiero di Darwin, delineando un percorso evolutivo che vede nell'apprendimento imitativo, condiviso da noi e dagli altri primati, un valido punto di partenza per l'origine (ex)adattativa della facoltà linguistica.
Fabio Di Vincenzo, naturalista e paleoantropologo, si occupa dello studio dei processi evolutivi che hanno portato all'origine della nostra specie e delle forme umane del Plio-Pleistocene, nostre antenate e affini. Attualmente è curatore delle collezioni antropologiche e paletnologiche del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze.
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L'ultimo sogno di Darwin: mettere insieme evidenze genetiche e linguistiche
Guido Barbujani (Università di Ferrara)
Giovedì 16 maggio 2024 ore 11:00
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Nell'Origine delle specie, Charles Darwin scrive che se possedessimo un perfetto pedigree dell’umanità, questo albero genealogico costituirebbe anche la migliore classificazione delle lingue parlate in tutto il mondo. Le lingue, in altre parole, cambiano nel corso del tempo per effetto degli stessi meccanismi che portano al cambiamento evolutivo. C'è voluto più di un secolo per mettere alla prova questa intuizione. Grazie agli studi in cui si sono confrontati dati linguistici, genetici e anche archeologici, oggi sappiamo che Darwin aveva ragione in generale, ma che ci sono molte eccezioni, tutte interessanti da studiare perchè ci raccontano processi demografici altrimenti impossibili da riconoscere.
Guido Barbujani ha lavorato alle Università di Padova, State of New York a Stony Brook, Londra e Bologna, e oggi insegna genetica all'Università di Ferrara. Si occupa di diversità genomica umana e di DNA antico. E' autore di diversi saggi scientifici.
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La forma oscura della causalità: informazione e linguaggio nella biologia contemporanea
Bernardino Fantini (Università di Ginevra)
Martedì 21 maggio 2024 ore 11:00
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La biologia contemporanea fa un uso pervasivo di termini e concetti mutuati dalla linguistica (messaggio, codice, sequenza, virgola, punto, traduzione, ecc.), uso legato all’introduzione con la rivoluzione molecolare del concetto di informazione. A lungo considerato solo un insieme di metafore utili per la comunicazione, il ‘vocabolario informazionale’ indica invece un rapporto profondo fra biologia e linguistica. Per la biologia contemporanea, i processi fondamentali degli oggetti viventi (organismi) possono essere spiegati nei termini di trasmissione ed espressione di informazione e di esecuzione di programmi, scritti in messaggi che utilizzano un codice universale. L’esistenza di un programma ereditario, riprodotto fedelmente e trasmesso geneticamente, è considerata una proprietà distintiva dei sistemi viventi nrispetto a tutti gli altri sistemi presenti in natura: i sistemi biologici sono oggetti dotati di progetto, rappresentato in codice nelle loro strutture e che si realizza, si “traduce” nei processi di crescita e nelle funzioni fisiologiche e patologiche. Come il linguaggio, il messaggio genetico ha un valore performativo, determina delle azioni e produce la specificità dei processi biologici, introducendo una nuova forma di causalità.
Bernardino Fantini, laureato in chimica alla Sapienza e con un dottorato alla Sorbona in Storia e filosofia delle scienze biomediche, è professore emerito di storia della medicina e della salute all’Università di Ginevra. Le sue ricerche riguardano la storia e la filosofia della biologia e della medicina, la storia delle epidemie e della sanità pubblica, le relazioni fra scienza e musica.
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La diversità genetico-storico e linguistico-culturale degli Italiani
Erica Autelli (Universität Innsbruck, Università di Sassari) e Marco Caria (Università di Sassari)
Martedì 28 maggio ore 09:00
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Il DNA degli Italiani risulta molto vario anche (e non solo) a causa della provenienza di ogni singola comunità linguistica. A livello linguistico, il panorama linguistico italiano si mostra estremamente variegato, con una ricchissima varietà dialettale e regionale, ma racchiude anche numerose minoranze linguistiche storiche (riconosciute o meno come lingue dalla legge nazionale 482/99) che portano con sé diverse storie, culture e origini essendo state importate da svariati popoli, ad es. di origine germanica, ladina e slovena al nord e ad es. di origine croata, grecofona e albanese al sud. Fra queste si inseriscono poi alcune minoranze ‘speciali’, come ad esempio il friulano e il sardo, che pur non essendo frutto di ondate migratorie, rispettano i criteri per godere dei riconoscimenti istituzionali e delle forme di tutela offerti dalla succitata legge.
Entrambi i relatori sono ricercatori e docenti di linguistica. Erica Autelli è direttrice di progetto, ricercatrice Senior PostDoc e Senior Lecturer presso l’Università di Innsbruck e docente di Linguistica Generale e di Linguistica e Territorio all’Università di Sassari. I suoi campi di ricerca principali riguardano la fraseologia e la linguistica variazionale, in particolare delle varietà liguri e della Sardegna. Marco Caria è dottore di ricerca in Scienze dei Sistemi culturali e attualmente è assegnista di ricerca in un Progetto sul plurilinguismo e docente di Glottodidattica, Linguistica generale e Sociolinguistica presso l’Università di Sassari. Le sue aree di ricerca riguardano le minoranze linguistiche in generale, con particolare attenzione alle realtà germanofone e al catalano di Alghero.