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Call for papers
Il confine mobile tra pubblico e privato: fonti, metodologie, nuovi approcci di ricerca nell’Età contemporanea
29-30 maggio 2025
Sapienza Università di Roma
Facoltà di Lettere e filosofia. Piano terra, Aula di Archeologia.
Deadline: 25 gennaio 2025
English version below
Il Dottorato SAR (Storia, Antropologia, Religioni), in collaborazione con il Laboratorio di Storia Contemporanea, promuove Il Convegno Internazionale delle Dottorande e dei Dottorandi in storia contemporanea, dal titolo Il confine mobile tra pubblico e privato: fonti, metodologie, nuovi approcci di ricerca nell’Età contemporanea. Il convegno si focalizza sui diversi aspetti e approcci relativi alle categorie del pubblico e del privato, intendendoli come strumenti epistemologici che variano a seconda del settore e del punto di vista. Dunque, nozioni che cambiano a seconda della teoria e della molteplicità dei contesti storici. Di qui, l’utilizzo della polarizzazione pubblico/privato come prisma per esplorare la dialettica della dimensione politica e istituzionale, come lente di lettura delle relazioni e delle percezioni dell’individuo in rapporto alla società e come strumento di analisi della dimensione giuridica e della organizzazione della collettività. Si desidera, dunque, accogliere questa eterogeneità di applicazione del binomio ospitando sia ricerche che si muovono all’interno della dialettica pubblico/privato tout court, sia studi che esplorano spazi interstiziali fra i due poli, sia indagini che sfidano questa divisione ermetica fra i due ambiti, mettendoli in discussione nel loro binarismo o proponendo nuove lenti di analisi. Consapevoli della diversa validità che il binomio pubblico/privato ha assunto nel corso della storia, l’accezione che assume nell’età contemporanea è determinata anche dalla peculiarità e varietà delle fonti: scritti egoriferiti, diari, memorie, lettere, ma anche le fonti orali. Materiali audiovisivi e radiofonici offrono poi l’opportunità di riflettere in modo critico sull’attualità del binomio pubblico/privato e delle sue declinazioni. Pur essendo rivolta innanzitutto a ricerche di storia, la call for paper è aperta anche agli studiosi/alle studiose di altri settori disciplinari, purché abbiano un taglio storico sull’età contemporanea, al fine di creare un’opportunità di confronto e sviluppare nuove prospettive di ricerca sul tema. Il convegno è pensato come occasione per discutere ricerche in corso con particolare attenzione per la riflessione metodologica. Per tale ragioni, si invita a presentare contributi che esplorino le seguenti linee di ricerca:
1. Storia del colonialismo
2. Storia dei movimenti politici
3. Storia della medicina e dei sistemi sanitari
4. Storie delle donne e di genere
5. Storia dell’agricoltura, storia ambientale, ecologia politica
Si prevede la partecipazione in qualità di discussant di: Giulia Beltrametti (Università di Roma Tre), Chiara Giorgi (Sapienza, Università di Roma), Guido Panvini (Sapienza, Università di Roma), Paola Stelliferi (Università di Padova), Barbara Sorgoni (Università di Torino).
1. Storia del colonialismo
Nelle società coloniali, il predominio della minoranza «bianca» e il legittimarsi del potere politico-economico della madrepatria furono assicurati – oltre che dal mantenimento di una sovranità militare e politica – dall’imposizione di norme collettive e individuali di comportamento per soggetti colonizzati e colonizzatori. La quotidianità dei primi venne regolata nelle dimensioni dello spazio e del tempo: segregazione urbana e lavorativa, imposizione di coprifuochi (ecc.). Per i secondi, si poneva la necessità di mantenere pubblicamente uno stile di vita in grado di confermare le gerarchie razziali della colonia attraverso divisioni fisiche, economiche, sociali e simboliche. Tuttavia, tra governo e soggetti coinvolti non si ebbero sempre idee coincidenti sull’applicazione di queste norme e regolamenti. Il disaccordo si espresse in spazi di rimodulazione e contestazione che diedero luogo a una realtà terza, una diversa prassi quotidiana negli spazi pubblici e privati, contrapposta alla teoria coloniale. Nell’ambito privato, la discrepanza tra progetto delle autorità e soggetti coloniali si espresse in ambiti quali la sfera dell’intimità e dell’ambito domestico oppure nelle reti di scambio di informazioni tra individui. Nell’ambito pubblico, si segnalano a titolo di esempio il dispiegarsi della violenza a danno dei colonizzati o le proteste collettive per l’ottenimento di migliori condizioni di lavoro. Il panel è rivolto a proposte di analisi connesse al fenomeno coloniale nel XIX e XX secolo. Si ricercano interventi che analizzino spazi di contestazione e rimodulazione di gerarchie e normative coloniali nell’ambito del pubblico e del privato. Tra le linee di ricerca suggerite si segnalano:
- Diversità delle forme e delle modalità di contestazione in base all’appartenenza etnica, nazionale, di genere e status economico-sociale dei soggetti dissidenti;
- Peculiarità dei singoli contesti coloniali;
- Discrepanza tra progetto coloniale della madrepatria ed effettiva prassi e quotidianità coloniale.
2. Storia dei movimenti politici
Se la storia della politica è anche una: «storia delle emozioni politiche», è possibile chiedersi quanto lo studio dei miti, delle autorappresentazioni, delle letture, possa aiutare a ricostruire la cultura politica e sociale di alcune e alcuni militanti di gruppi, di organizzazioni, di partiti; è possibile domandarsi se e come l’orizzonte soggettivo, e allo stesso tempo collettivo e condiviso, possa aver impattato sul sistema politico stesso. Ci si potrebbe interrogare, infine, su come, in quale misura e attraverso quali documenti, sia possibile delineare i contorni di «comunità emozionali», che si riconoscono in uno stesso sistema di emozioni e nella stessa autorappresentazione valoriale, un rifugio emotivo nel quale la sottocomunità elabora relazioni proprie. L’esperienza emozionale, infatti, essendo collegata agli spazi e ai tempi nei quali si attualizza e concretizza, potrebbe divenire una chiave di lettura di un’esperienza culturale e sociale, forse anche generazionale. Alla luce di ciò, l’obiettivo è di indagare le molteplici modalità di studio che prendano in considerazione le categorie di pubblico/privato, o il loro superamento, all’interno dei più differenti e vari movimenti politici dell’età contemporanea. I contributi possono seguire alcune linee di ricerca che si ritengono puramente esemplificative:
- La dimensione della soggettività all’interno di esperienze politiche;
- Particolari «comunità emozionali» formatesi all’interno di movimenti politici;
- Casi studio specifici;
- Conflitti generazionali dell’età contemporanea e l’intreccio di pubblico/privato.
3. Storia della medicina e dei sistemi sanitari La particolare interconnessione tra il pubblico e il privato nella tutela della salute è una delle questioni che il nostro modello sociale dovrà ripensare negli anni a venire. L’indagine della storia di questo rapporto multidimensionale può aiutare in questo compito, che non spetterà solo agli esperti in materia. L’attenzione vuole dunque andare alla problematizzazione dei nodi, delle sfide, degli interessi che ne hanno segnato l’evoluzione, dalla fine della Seconda guerra mondiale all’inizio del terzo millennio. Verranno apprezzati in particolare contributi e linee di ricerca che esplorino i seguenti temi:
- Cambiamento dei principi fondanti i modelli sanitari nati nella fase di espansione dello stato sociale successiva alla Seconda guerra mondiale;
- Trasformazione del Servizio Sanitario Nazionale italiano nello scenario di riforme avviate dagli anni Ottanta e, in particolare, dalla firma del Trattato di Maastricht;
- Ruolo dei movimenti, dei sindacati e dei partiti politici nella promozione di specifiche linee sul rapporto tra salute della collettività e iniziativa privata;
- Storia di singoli istituti e istituzioni, nazionali ed internazionali, con un ruolo centrale nella definizione e gestione delle politiche sanitarie;
- Peso e intervento della sanità privata e delle grandi case farmaceutiche nei sistemi sanitari e operazione di lobbying nei confronti dei decisori politici.
4. Storie delle donne e di genere
La storia delle donne e di genere, sviluppatasi nella seconda metà del secolo scorso anche sulla scia dell’esplosione dei movimenti femministi, ha dato visibilità a un soggetto – le donne, appunto – che, al pari di altri gruppi subalterni era stato tenuto ai margini della storiografia. Dialogando in particolare con l’antropologia, con la storia orale e con la microstoria, ha cercato di dilatare il campo della ricerca e di sollecitare un rinnovamento del metodo storico. Le prime ricerche sono state rivolte a rintracciare le tracce della presenza femminile nella storia, ma anche a svelare la pluralità delle esperienze e delle rappresentazioni. All’intento “integrativo” si è presto aggiunto anche l’obiettivo di ricostruire, mettendo a frutto le potenzialità analitiche della categoria di genere, le dinamiche delle trasformazioni sociali ed economiche, le relazioni interpersonali, gli spazi di agency disponibili o conquistati da gruppi sociali e individui. Da quanto detto è chiaro che la storia delle donne e di genere ha messo al centro dell’analisi quel “personale” che era stato spesso ignorato dalla storia dei partiti politici e delle istituzioni. Concentrandosi sulla storia delle relazioni, della famiglia, del lavoro di cura, della sessualità, della salute, della violenza e di tutti quei fenomeni, codici culturali o rappresentazioni dai quali può emergere una qualche forma di specificità o gerarchia determinata dai rapporti di genere, questa prospettiva di ricerca ha messo in luce la porosità delle barriere tra personale e politico e tra pubblico e privato. Il convegno darà spazio dunque a ricerche in corso che usino il genere come categoria di indagine relazionale per l’età contemporanea e che evidenzino il risvolto politico insito nelle dinamiche, nelle relazioni, nelle biografie o nei percorsi collettivi che studiano. Per tali ragioni si invita a presentare contributi che esplorino, ma non si limitino, ai seguenti temi:
- Corpi e il loro disciplinamento;
- Sessualità e diritti riproduttivi;
- Femminismi, movimenti lgbtq+.
5. Storia dell’agricoltura, storia ambientale, ecologia politica
Negli ultimi decenni la storiografia ha approfondito le dinamiche di quelle forme tradizionali di gestione collettiva che trascendono la dicotomia pubblico-privato: i “beni comuni”. La storiografia nazionale ha risentito del dibattito neo-istituzionalista nord europeo e prima ancora degli studi di Elinor Ostrom, pur nascendo come riflessione interdisciplinare di matrice microstorica e locale. Non è un caso quindi che la questione venga posta nell’ormai abbondante riflessione sulle cosiddette “aree interne”, dove, anche a livello istituzionale, si sta prendendo atto dei benefici dei beni comuni contro la loro marginalizzazione. A causa della crisi ecologica e della necessità di trovare un modo alternativo di gestire le risorse naturali, la storia ambientale, specie nella sua intersezione con l’ecologia politica, propone in modo non univoco ma originale di rileggere e comprendere i beni comuni. Il panel è aperto dunque a tutte quelle ricerche che tentano di approfondire la conoscenza degli usi civici, dello sfruttamento delle risorse gestite collettivamente, degli spazi interstiziali della logica pubblico/privata. Per tali ragioni si invita a presentare ricerche e contributi che esplorino i seguenti temi, anche non limitandosi ad essi:
- Forme di gestione collettiva dei beni;
- Beni comuni come alternative alla gestione pubblico/privata;
- Aree interne e sfruttamento delle risorse naturali.
Informazioni e termini
Termine per l’invio delle proposte di intervento: 25 gennaio Destinatari: gli/le studenti di laurea magistrale, laureati/e magistrali, dottorandi/e e dottori/esse di ricerca che abbiano conseguito il titolo da non più di 5 anni dalla deadline della call. Le proposte d’intervento (in italiano o inglese) dovranno essere inviate sotto forma di abstract (max. 500 parole esclusa bibliografia) all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., che dovrà essere utilizzato anche per contatti e informazioni. Le proposte saranno valutate in maniera anonima; l’esito della valutazione sarà comunicato via e-mail entro il 25 febbraio. I/le candidati/e selezionati/e dovranno inviare un paper (circa 6 mila caratteri) del proprio intervento al comitato organizzativo e scientifico entro il 1º maggio allo stesso indirizzo mail. Il convegno si terr in presenza, ma saranno valutate possibili partecipazioni a distanza in caso di particolari necessit indicate al momento della candidatura.
Comitato scientifico:
Giulia Beltrametti
Gianluca Bo
Giada Iman Ferru
Chiara Giorgi
Mattia Iorillo
Lorenza Moretti
Giacomo Simoncelli
Paola Stelliferi
Barbara Sorgoni
Comitato organizzativo:
Gianluca Bo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giada Iman Ferru: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Mattia Iorillo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lorenza Moretti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giacomo Simoncelli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per maggiori informazioni, si veda il link.